Resident Evil: amore a seconda vista
___Resident Evil era un bordello.
E' che non avevo impostato la mira automatica, anzi secondo me non c'è nemmeno l'opzione nella prima versione del gioco.
___In pratica sparavo al vuoto nella maggior parte dei casi (e poi mi ostinavo ad andare avanti con Chris, che come è noto è più complicato).
___Fatto sta che fui impressionato a manetta per tutto ciò che offriva Resident Evil, ossia l'esperienza cinematografica e gli spaventi improvvisi, ma a suo tempo mi bloccai (alla pianta mutante). Avevo finito le munizioni!
___Ma che ne sapevo che qua non si uccidono per forza tutti i nemici, che è meglio scappare, che è meglio conservare gelosamente gli oggetti incontrati? Bof. Lo rivendetti.
___Mi ci voleva Resident Evil 2, che generosamente ti offre un'esperienza molto meno impervia del predecessore e che finii senza troppi problemi.
___Ma Resident Evil 1 mi era rimasto sul gozzo. E così pigliai usata la versione Director's Cut.
Mira automatica impostata.
___Adesso sì che si ragiona.
Anzi, è proprio una sfida degna di essere giocata, più soddisfacente rispetto al comunque eccezionale capitolo due.
___Che vi devo dire? Resident Evil è il mio film horror preferito, ma sto parlando proprio del videogame, non della pellicola di Paul Anderson che non ti spaventa manco un fobico.
___Me lo tengo stretto insieme al remake per Gamecube, un vero e proprio tributo da parte di Mikami stesso al suo indiscusso capolavoro.