Quando i grandi della rete rendono omaggio al videogame classico
Il pesce d'Aprile di Google di quest'anno è straordinario. E commovente
Perché ho pensato anche a Pac-Man, quando nel 2010 per i trent'anni del videogioco più famoso del mondo proprio Google aveva realizzato un logo con un livello di Pac-Man (giocabile).
E oggi invece, come pesce d'aprile, che ti combina? Google Maps a 8 bit, con tanto di video che annuncia la "versione NES", stupendamente realizzato, grafica di Final Fantasy e persino "soffio magico" sul connettore della cartuccia. Da antologia.
Vediamolo:
Quindi la mia riflessione, che alla fine scatta sempre anche di fronte a quello che appare solo divertente ed insensato é: un'azienda che tiene le fila della comunicazione globale ama il videogioco. Ma non il videogioco come "gli appassionati" che si filano le ultime uscite e quello che c'è prima viene gradualmente dimenticato.
Sono omaggi questi, di ragazzi ora cresciuti che i mondi virtuali li hanno amati e vissuti. E ora magari si divertono a riprodurre nel virtuale tutto ciò che per noi è reale.
Si divertono e sono motivati ad assottigliare quel confine tra ciò che è vero e ciò che è fittizio.
Anni fa un rapporto via web veniva definito "virtuale". Oggi, con centinaia di milioni di utenti su Facebook, il discorso si fa meno solido.
Con Google Maps e Street View possiamo muoverci per le vie di una città prima di metterci piede.
E i documenti modificati in tempo reale da più persone di Google Docs funzionano meglio di carta, penna e quattro mani sul tavolo di casa.
Sì, d'accordo, sono simpatiche trovate quelle di Google, ma che stanno anche a dire "se siamo diventati quello che siamo, è stato anche grazie a questi punti di partenza che teniamo nel cuore".