Resident Evil: amore a seconda vista

Guarda l'imperdibile intro e la video preview!

___Resident Evil era un bordello.
E' che non avevo impostato la mira automatica, anzi secondo me non c'è nemmeno l'opzione nella prima versione del gioco.
___In pratica sparavo al vuoto nella maggior parte dei casi (e poi mi ostinavo ad andare avanti con Chris, che come è noto è più complicato).

___Fatto sta che fui impressionato a manetta per tutto ciò che offriva Resident Evil, ossia l'esperienza cinematografica e gli spaventi improvvisi, ma a suo tempo mi bloccai (alla pianta mutante). Avevo finito le munizioni!

___Ma che ne sapevo che qua non si uccidono per forza tutti i nemici, che è meglio scappare, che è meglio conservare gelosamente gli oggetti incontrati? Bof. Lo rivendetti.

___Mi ci voleva Resident Evil 2, che generosamente ti offre un'esperienza molto meno impervia del predecessore e che finii senza troppi problemi.

___Ma Resident Evil 1 mi era rimasto sul gozzo. E così pigliai usata la versione Director's Cut.
Mira automatica impostata.

___Adesso sì che si ragiona.
Anzi, è proprio una sfida degna di essere giocata, più soddisfacente rispetto al comunque eccezionale capitolo due.

___Che vi devo dire? Resident Evil è il mio film horror preferito, ma sto parlando proprio del videogame, non della pellicola di Paul Anderson che non ti spaventa manco un fobico.

___Me lo tengo stretto insieme al remake per Gamecube, un vero e proprio tributo da parte di Mikami stesso al suo indiscusso capolavoro.

Monkey Island: troppo incredibile

PAZZESCO! Il longplay del gioco (2 ore e mezza)!

___Era comodo avere un amico che avesse il PC 486.
Ce l'aveva giusto perché era il figlio di un prof. di informatica, nel '92 nessuno dei miei amici lo aveva.

___E insomma le prime volte che andavo a casa sua era per vedere questo "nuovo gioco" che era appunto The Secret of Monkey Island.

___Siccome ero già smaliziato sapevo cosa fosse un'avventura grafica, grazie a Maniac Mansion che arrivò puntuale all'amico più fornito in cartucce NES (indimenticabile la telefonata che mi fece per dirmi di venirlo a vedere, ma avremmo modo di riparlarne).

___Monkey Island era proprio su un altro pianeta rispetto a Maniac Mansion. Cioè, tu entri dentro il film, sei lì con i pirati a parlare, li sfidi al duello con la spada. Sentivo che l'Apocalisse si stava avvicinando, che presto i videogiochi sarebbero usciti dallo schermo o cose simili.

___L'interazione verbale in Maniac Mansion è decisamente preclusa. Era proprio questo il grande salto, poter scegliere cosa dire e vedere le reazioni esilaranti degli interlocutori virtuali.

___Ma senz'altro l'atmosfera sublime che fin dalle prime schermate dice già tutto è molto più di un semplice contorno.
Questa notte dai contorni bluastri rimane nel cuore, volenti o nolenti.
___Feci un disegno a tema, con le matite colorate, e lo regalai all'amico del PC.

___E l'avventura continuava anche giocando all'aperto, io lui e i rispettivi fratellini, disegnando mappe del tesoro e sfidandoci con le spade di legno.

___Se non hai mai visto Monkey Island può significare solo che hai meno di vent'anni.
E che lo devi recuperare ad ogni costo.

Tanti anni fa ero un dipendente...

___Ero un dipendente senz'altro.
Videoludicamente parlando, s'intende.

___Se non dovevo andare a scuola facevo cose con gli RPG per PlayStation tipo stare tutta la mattina, pranzare, rimettermi a giocare tutto il pomeriggio e magari anche la sera.
Oppure capitava di passare la giornata con titoli differenti.
Il bello è che mio fratello era sempre lì ad assistermi, a darmi il cambio, a giocare in doppio.

___Questa cosa della dipendenza è saltata fuori fin dai tempi del NES. In quel periodo siccome avevo quattro giochi in croce ero sempre in casa di compagni di classe o di pallone anche solo per guardarli giocare a qualcosa.
Passai un'estate andando tutte le mattine in sala giochi fregando anche soldi dalla borsa di mia madre in qualche occasione. Il movente era Street Fighter II, Champion Edition.

___A sette anni mi sono messo a piagnucolare dicendo "non sono più tuo amico" a un mio compagno di classe perché non voleva tenermi il posto in una sala pubblica in cui si poteva giocare con i C64. Chissà perché, ancora oggi me ne vergogno.

___Perché ho messo la copertina di God Hand?
No, non mi sono sbagliato.
___In questi giorni ho comprato God Hand con i buoni di un negozietto fetuso che continuo ad accumulare. Avevo superato da poco i 100 euro.
Ma siccome questi buoni scadono dopo un anno, se non pigliavo un gioco entro questo mese avrei perso 25 euro.
___Insomma, non è che avessi tutta questa voglia di prendere un nuovo gioco.

___Rinvio in un post dedicato i motivi della mia scelta, semplicemente mi sono fermato a fare un parallello con il me stesso di tanti anni prima, quello che sarebbe uscito dal negozio esultante e sarebbe scappato a casa per inserire il disco nella console, compiendo in questo modo una sorta di epica impresa.

___Eppure, anche se può suonare strano, non voglio condannare la mia fase di dipendenza.
Perché non potrei mai rinnegare tutta la magia di quei momenti.

Double Dragon II: come dimenticare?

___L'avete sentita la colonna sonora di
Double Dragon II?
Ma davvero l'avete sentita?

___No perché se la avete sentita è ancora lì stampigliata nella vostra mente insieme a tutti gli effetti sonori da antologia tipo il coltello che cade per terra che poi tu lo raccogli e lo lanci contro ai nemici.

___Dunque Double Dragon II era un buon motivo per fingere di fare i compiti in quinta elementare quando il sottoscritto andava a trovare il suo degno compare possessore di NES pronto ad instradarlo con Super Mario Bros e il suddetto titolo verso la perdizione.

___Ma dico, una sfida così, con tutte le boiate che succedono in quel videogioco non la si trova in giro oggigiorno, dove i picchiapicchia in cooperativa manco esistono più.
L'elicottero, i ninja, e la locomotiva gigante, i salti dai grattacieli, le donne con le fruste e le mossone segrete che venivano fuori solo smanettando al limite della distruzione del joypad.

___Raccomandato a manetta rigorosamente in doppio, nonostante l'astruso sistema di pestaggio che inverte calcio e pugno a seconda della posizione del personaggio.

___Ma va bene così.

Matrix

The Matrix (USA, 1999) - di Andy e Larry Wachowski
con Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss,
Joe Pantoliano, Hugo Weaving
___Come si fa a negare che Matrix sia un film videoludico?
I fratelli Wachowski si fanno le pere di PlayStation e PC, quant'è vero Iddio.

___Ci sono Neo e Morpheus che si pestano come in Tekken con tanto di pubblico intento a osservare sullo schermo la lotta virtuale.
___C'è poi la scena dell'ascensore che è presa pari-pari da un full motion video del primo Tomb Raider, mi stupisco che Toby Gard non abbia sporto denuncia.
___Del resto sono i Wachoswki che avrebbero dovuto gridare al plagio per Max Payne, l'ex poliziotto dal fascino noir che ti schiva le pallottole esattamente come Neo.

____Ma soprattutto c'è Matrix, questa immensa realtà digitale in cui la gente è avatar di se stessa.
Senza Matrix avremmo mai potuto avere Second Life?

___Mi sa di no, anche se per il momento io mi tengo a debita distanza dal sudetto giochillo e dai MMO(RBO)RPG in genere.

___Voi fate lo stesso con i seguitozzi siliconati di questa pietra miliare del cinema e dell'immaginario cyberpunk.

Cinegames

Matrix
USA 1999 - di Andy e Larry Wachowski

Piccolo Grande Mago dei Videogames, il
USA 1989 - di Todd Holland

Tron
USA 1982 - di Steven Lisberger

Il Piccolo Grande Mago dei Videogames

The Wizard (USA, 1989) - di Todd Holland
con Beau Bridges, Luke Edwards, Vincent Leahr, Jenny Lewis, Wendy Philipps, Fred Savage, Will Seltzer, Christian Slater
___Un film sulle diverse abilità, si direbbe oggi.
Il piccolo Jimmy non parla mai, vive nel suo mondo e in quello dei videogames.
Alla console o al bar non fa differenza: lui è un vero mago.

___E no, non può finire in una casa di cura. Deve prima dimostrare al mondo di che cosa è capace.
Per questo suo fratell(astr)o e un'amica di ventura decidono di viaggiare fino in California, in cui si svolge il grandioso torneo di videogames.

___Sulle loro tracce il padre e il fratellone (Christian Slater, anvedi) si portano dietro il NES di Jimmy, che riuscirà a rendere nintendomane persino il diffidente paparino. E poi c'è Lucas, il campione-sborone che sfoggia fulminato il suo "guanto magico" mentre gioca a Rad Racer.

___Un tenero affresco sul boom videogiocaro dell'era NES alla faccia di chi afferma che il videogame è diventato "figo" solo con l'avvento di PlayStation, nonché uno spensierato amarcord per chi in quegli anni si trovava tra elementari, gettoni e controller.